Contro l'omologazione
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da Peter Schule
CONTRO L'OMOLOGAZIONE
dall'intervista al compositore Salvatore Sciarrino
Bisogna chiarire un punto: vogliamo che l'arte sia viva o morta?
Se la vogliamo morta continuiamo pure a imbalsamare le cose del passato, se viceversa la vogliamo viva accettiamo una cosa fondamentale: l'arte pone dei quesiti, non dà delle risposte, le risposte le dà ciscuno di noi.
Il problema della diffusione della musica contemporanea in Italia è purtroppo viziato da responsabilità di tendenza politica e dall'istinto conservatore della società.
Se si elimina cio' che la tiene sveglia, vale a dire cio' che la mette in crisi, ovvero la presenza dell'artista, la società non ha piu' senso di esistere.
Gli antichi ripetevano "E' bene che i poeti restino fuori dalle porte della città"; questo per dire che la forza critica e creativa del poeta ha sempre dato fastidio, ma un fastidio essenziale.
Non possiamo dimanticare la funzione conoscitiva e didattica dll'arte, non possiamo limitarci a considerarla puro intrattenimento.
Da sempre l'arte pone dei problemi, induce alla riflessione sul senso della vita e della morte.
L'arte obbliga a conoscere l'altro, il diverso da noi, è terapeutica perchè ci aiuta ad affrontare e superare il dolore.
L'arte serve a migliorarci e combatte l'omologazione.
Rincorrere l'audience con l'arte è una barbarie.
Purtroppo in Italia gli organizzatori pensano che il pubblico sia piu' stupido di quello che è, lo temono ed evitano di incontrarlo su temi a piu' lunga gittata.